L’ azione, denominata “compostare” o “compostaggio”, ha assunto nella società moderna significati diversi in funzione del livello di conoscenza e consapevolezza del gruppo di persone che lo considera, ma in genere viene semplicisticamente legata ad un metodo che consente di trattare in un qualche modo il “rifiuto organico”.

E proprio perché “tratta il rifiuto organico”, quasi universalmente viene considerata una azione “sporca” quasi spregevole perché, come dice la parola stessa, il “rifiuto” è ciò che la nostra società “rifiuta” dopo aver estratto ciò che di “buono” c’era e che le serviva, dando per scontato che ciò che è rimasto è un qualcosa che NON ha più valore … che “non serve più” … e che pertanto deve essere “eliminato” … possibilmente nel modo meno costoso che si riesce a trovare!

Anche a costo di solo procrastinare il “problema”, nel falso convincimento che poi, più avanti negli anni o nei decenni, il “problema” stesso “sparirà” …

Mentendo spudoratamente a se stessi, ben sapendo infatti che in futuro qualcun altro dovrà occuparsene e commettendo così un grave DELITTO nei confronti delle future generazioni. Come ben si capisce dalle parole che il Grande Capo Seattle proclamò nel 1854 : LA TERRA NON LA EREDITIAMO DAI NOSTRI PADRI MA L’ABBIAMO IN PRESTITO DAI NOSTRI FIGLI.